Tentata violenza alla dottoressa della guardia medica. Risponde anche di violazione di domicilio.

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 33518/12, ha stabilito che lo studio della guardia medica può considerarsi “privata dimora” ai sensi dell’art. 614 c.p. nel caso in cui un uomo di notte s’introduca con inganno nei locali della Guardia Medica e tenti di violentare la dottoressa di turno.

Il colpevole deve rispondere del reato di violazione di domicilio e di tentata violenza sessuale.

I giudici hanno ritenuto configurabile il reato di violazione di domicilio nei casi in cui vi è un'abusiva introduzione o permanenza all'interno dei locali dello studio di un libero professionista che esercita compiti che si inseriscono in un'attività procedimentale di rilevanza pubblicistica.

La circostanza  che il libero professionista eserciti tali compiti non muta la  qualità di luogo non aperto indiscriminatamente al pubblico perché, di fatto, il professionista non viene privato del diritto di escludere dai locali quelle persone che ritiene di non ammettere o anche solo di invitare ad andarsene, per qualunque motivo non contrario alla legge. Il testo  completo della sentenza: www.sentenze-cassazione.com/wp-content/uploads/2012/09/pdf-sentenza-3.pdf

Link:

www.sentenze-cassazione.com/cassazione-violazione-di-domicilio-fare-avances-alla-dottoressa/

blog.consulenzapenale.net/faq/2012/09/24/tentata-violenza-alla-dottoressa-della-guardia-medica-ce-anche-violazione-di-domicilio-sentenza/

Rassegna News by Avv. Gabriella Filippone